domenica 1 giugno 2014

Lunedì 27 giugno Scene di vita da Ufficio/2: scadenze

Mi sveglio tutta allegra per la prospettiva del viaggio in Sicilia, ma il sorriso mi si congela sulle labbra perché in ufficio avverto subito un’atmosfera particolarmente nervosa. La centralinista si limita ad alzare gli occhi al cielo, a significare che è al limite della sopportazione. Incrocio Giovanni nei corridoi. Perfino lui non ha il solito sorriso smagliante. Gli chiedo: “È successo qualcosa?”
Lui mi guarda rapidamente il seno - evidentemente durante il fine settimana si è dimenticato come è fatto - poi mi risponde: “Arianna ha avuto un piccolo sfogo nervoso, quindi tutti sono un po’ tesi. Anche se ormai dovremmo esserci abituati.”
 “Che è successo di preciso?”
“La pazza sostiene che Elena non le ha ricordato la scadenza per un’opposizione” sbuffa Giovanni. “In Francia, mi pare.”
 “Per un marchio della Nova Porfidi?”
“Credo di sì. Lo stai seguendo anche tu?” Faccio un vago cenno di assenso. Lo sto seguendo eccome, e qualche giorno fa Elena ha discusso il termine con Arianna.
Tassotti, che segue la Nova Porfidi, ci sorpassa di gran carriera, senza salutare, come un cavallo in corsa.
La porta dello studio di Arianna è chiusa, e Francesco oggi è in ferie. Giovanni ed io andiamo a prendere il caffè da soli, ma alla macchinetta incontriamo Cassetti che, prima di lasciarci, mormora: “Arianna dovrebbe contare fino a dieci prima di parlare. Però non è una cattiva ragazza.” Giovanni beve il caffè senza rispondere. Chiuso in un tetro silenzio, ha l’aria di chi pensa che la scomparsa di Arianna, possibilmente in maniera violenta, farebbe del mondo un luogo migliore. Quando arrivano Beatrice e Michela, le segretarie che girano sempre in coppia, si sforza di assumere un tono allegro. “Come andiamo? Vi vedo in gran forma!” si complimenta.
“Anche tu non scherzi!” ricambia Michela a voce bassa, mangiandosi le parole.
“Cosa avete fatto di bello questo fine settimana?”
 “Ih ih ih!” ride stridula Beatrice, con una mano di fronte alla bocca.
 “Ih ih ih!” le fa eco Michela. “Abbiamo fatto tante cose!”
“Immagino, immagino! Chissà cosa avete combinato!” sogghigna complice Giovanni. Appena si allontanano, commenta: “Chi vuol esser lieto sia! Povere ritardate.”
“Però sono veloci come fulmini a prendere il caffè: ci avranno messo un minuto netto” osservo.
Giovanni ride. “De Biasi è buono è comprensivo con noi professionisti, ma non apprezza che le segretarie perdano tempo. Lui e la Mari le tengono strette in una morsa di ferro.”
Buttiamo via i nostri bicchierini di plastica e ritorniamo in ufficio. La stanza di Arianna ha la porta chiusa. “Naomi Campbell è in silenzio stampa!” bofonchia Giovanni.
Nel pomeriggio, per fortuna, le comunicazioni della mia chaperonne col mondo sembrano ricominciare: discuto con lei di un paio di pratiche, e sembra tranquilla. Durante la pausa pranzo, Giovanni borbotta: “Avrà preso le sue pastiglie!”
Uscendo, la sera, saluto Messina, il portinaio. Lui mi guarda con gli occhi iniettati di sangue. Oddio! È solo lunedì.

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