“Procede” la rassicuro. “Te lo faccio avere entro il fine settimana, come d’accordo.”
“Ottimo. Non è urgente, comunque.” Poi aggiunge “E a parte il lavoro, tutto a posto?”
“Non c’è male” dichiaro, incerta su dove vuole andare a parare. “E tu?”
Arianna risponde lentamente “Tutto ok! tutto ok!”. Poi però non si trattiene e sbotta. “A parte che non capisco come la gente possa essere così ingrata. Ho fatto di tutto qui dentro, mi sono sempre sbattuta per aiutare gli altri e, in cambio, mi pugnalano alla schiena, sparlano alle mie spalle, cercano di rovinarmi la vita.”
“Magari si tratta di un malinteso” azzardo.
“Ti hanno detto qualcosa?” chiede lei, reattiva come una pantera ferita.
“No, assolutamente no: era una semplice ipotesi” mi affretto a precisare.
Lei mi guarda poco convinta, poi riprende: “La verità è che sono stata una stupida a lasciare che si approfittassero di me. Avrei potuto fregarmene e giocare al risparmio, invece mi sono comportata seguendo le regole morali.”
“Le regole… morali?” balbetto, confusa.
“Le regole di Gesù” spiega Arianna con le lacrime agli occhi. “Vedi, Sara, io non sono credente, ma ritengo di essere la persona che più si ispira agli insegnamenti del Vangelo. Non ho mai restituito un’offesa, ho sempre porto l’altra guancia, come una vera cristiana.”
“Questo è bello” mormoro.
Tornando dal Maialino d’oro, incrociamo delle ragazzine che avanzano allegre, con la cartella sulle spalle. “Ma che cos’è l’amore?” chiede una di loro ridendo.
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