La sera, mentre Valeria ed io giochiamo ad occhi di serpente, semisdraiate sul tappeto peloso ai piedi del suo letto, mi telefona il Leo: “Oggi mia nonna ha preso a male parole don Gioacchino, che era venuto a benedirle la casa.”
“Così per sfizio o lui se l’è cercata?” domando, lanciando i dadi di madreperla.
“Mia nonna non ha bisogno di particolari provocazioni per aggredire il prossimo. Da quello che ho capito, il prete le ha semplicemente chiesto se aveva piacere che benedicesse la casa. Lei gli ha risposto, incazzata, che certamente aveva piacere, come tutti gli altri.”
Valeria mi sorride e si mette a sfogliare una copia di Io Donna.
“Don Gioacchino”, continua il Leo, “le ha spiegato che la benedizione può non essere gradita da chi segue altre religioni, ma mia nonna non ha affatto apprezzato questo tentativo di illustrarle il pluralismo culturale. Gli ha urlato, tutta tremante dalla rabbia «Cosa vuol dire altre religioni? Non ci sono altre religioni! Se ne vada! Se ne vada, le dico!» E don Gioacchino è scappato, mentre mia nonna berciava che la casa se la sarebbe fatta benedire da qualcun altro.”
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