Imbocchiamo via Bellenzani. “Per caso hai notato che mi sono tagliata i capelli?” gli chiedo.
“Sei sempre talmente bella che a volte non mi accorgo dei piccoli cambiamenti” mi blandisce lui. Poi si affretta a cambiare discorso: “Ci sono novità piccanti all’Università: Osti è al centro di una tempesta.”
“Osti? Il docente di Storia del Pensiero Giuridico?”
“Una ragazza lo ha denunciato per violenza sessuale” ride Marco.
Tanto va la gatta al lardo… “E dove l’avrebbe violentata? Nei bagni?”
“No. In auto” risponde Marco, palpandomi il fondoschiena. Gli scosto la mano.
Lo guardo stupita. “E che ci faceva la studentessa nell’auto di Osti? Puliva i vetri?”
“Lei sostiene che voleva discutere il programma d’esame. Osti le avrebbe proposto di parlarne in auto mentre andava a Bolzano per un convegno. Poi l’avrebbe lasciata in stazione, perché prendesse il treno per Trento.”
“Tutto ‘sto casino per avere dei chiarimenti sul programma di un corso complementare?”
“Sai com’è... al primo anno una è ambiziosa e cerca di dare il massimo ad ogni esame. Nel suo caso, magari, c’è stato un eccesso di zelo. Comunque, se la sua intenzione era di far salire il livello ormonale di Osti, ci è riuscita.”
“Più appassionante di Lolita. Mi immagino in Facoltà che vespaio.”
“Sono delle vecchie comari! Adesso nei corridoi tutti parlano di questa storia.”
“Osti ha già dato la sua versione?”
“No! Anzi, nessuno sa dove sia finito: è latitante.”
In piazza Duomo, la statua del Nettuno punta il suo tridente verso il cielo tranquillo. “Sembra impossibile che anche qui si agitino pulsioni inconfessabili” mormoro.
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