La musica è altissima. Chiedo a Paola, urlando per farmi sentire “Tu conoscevi bene Flavia, la compagna di appartamento di Valeria?”
“Eh sì. Lavorava in Pirelli” risponde Paola, distrattamente, continuando a guardarsi intorno. Tum-tum-tum rimbombano le casse.
“Lo so. Che tipa era?”
“Una ragazza simpatica. Lei e Valeria erano inseparabili, nel loro ménage casalingo: leggevano il giornale insieme, accoccolate sul tappeto in camera di Valeria, oppure stavano a guardare Streghe in pigiama, bevendo camomilla.”
“Ho visto una foto: sembrava carina.”
Un ragazzo urta Paola, che quasi rovescia il cocktail, e si scusa. Paola gli sorride. Poi mi risponde “Più che carina, era proprio bella. Aveva un sorriso che ti conquistava. Ed era pure magra, il che è una vera ingiustizia, visto che mangiava di tutto. Io invece quest’estate, per perdere qualche chilo, mi sono dovuta mettere a dieta ferrea.”
“Mi domando come mai se ne sia andata in Australia” mormoro. “Sarà innamorata, come sostiene Valeria. Tu l’hai conosciuto il suo ragazzo?”
“L’ho visto una volta” risponde Paola con una smorfia.
“Non mi sembri entusiasta. Che tipo era?”
“Fondamentalmente, un burino pieno di soldi. Flavia non ha fatto un grande affare a rimettersi con lui.”
IT’S A LONG WAY-Y-Y TO RO-O-O-ME, strepitano le casse del G-Lounge.
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