Tanto per cambiare, a pranzo beve troppo e non tentiamo neppure di scopare. Alle cinque del pomeriggio, mentre dorme, mi metto a fumare una Camel in cucina. Valeria non c’è, è andata a trovare degli amici a Torino. Anche se teoricamente dovrei essere contenta di avere l’appartamento tutto per me, mi sorprendo più volte a rimpiangere che non sia qui. Lei o chiunque altro.
Mi sarebbe piaciuto uscire - il Leo ci aveva proposto di andare con lui e la Rana alla mostra sui Miti Greci a Palazzo Reale - ma Marco ha posto il veto. Annoiata a morte, telefono a Paola.
“Novità?” mi informo.
“Eccome! Ti ricordi quel professore di spagnolo che avevo conosciuto all’Istituto Cervantes?”
“Il tipo carino con la fossetta sul mento?”
“Esatto. Ieri siamo usciti. Siamo andati a vedere Gran Casino di Buñuel in versione originale.”
“Ah! Com’era?”
“Il film era una palla mostruosa, però mi sono divertita lo stesso. Il professore era davvero simpatico, tanto che ho accettato di salire a casa sua a bere qualcosa.”
“E brava Paola! Già al primo appuntamento! Lanciatissima! Così ti voglio: meno dama di compagnia e più zoccola” approvo.
“Beh, lui mi intrigava, e non ero mal disposta. Siamo saliti a casa sua e mi ha mostrato i suoi libri, i suoi film, la sua collezione di farfalle… il solito, insomma. Poi ci siamo seduti sul divano e abbiamo cominciato a baciarci.”
“Che donna!”
“Mi piaceva, però pensavo di fermarmi al bacio, visto che era la prima sera che uscivamo. Lui naturalmente non era della stessa idea: dopo un po’ ha provato a togliermi la maglietta. Gli ho allontanato la mano. Ci ha riprovato, e gli ho tolto di nuovo la mano. A quel punto, è successo l’incredibile.”
“Cosa può essere mai successo!” mormoro, spegnendo la sigaretta nel posacenere.
“Mi ha guardato, sereno come un buddha, e mi ha chiesto… se poteva spogliarsi lui, almeno.”
“Fammi capire. Tu non ti sei fatta togliere i vestiti e allora lui ti ha chiesto se poteva togliersi i suoi?”
“Ti assicuro!” ride Paola.
“E che gli hai risposto?”
“Gli ho risposto di fare come voleva, visto che era casa sua, ma che comunque io i vestiti me li sarei tenuti addosso. Lui non si è affatto scoraggiato. Si è tolto le scarpe. Si è tolto la maglietta. Si è tolto i jeans e poi si è tolto pure la biancheria. Insomma, è rimasto completamente nudo!”
“Completamente nudo?”
“Completamente nudo” conferma Paola. “È rimasto lì, con il suo coso - di notevoli dimensioni - svettante in tutta la sua gloria. Poi è andato a chiudere la finestra del soggiorno, che tra l’altro dava su viale Monza.”
“E tu che hai fatto?”
“Gli ho detto che si stava facendo tardi e che dovevo andarmene. Lui si è seduto sul divano e si è messo a leggere Men’s Health.”
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