Stasera il Leo ed io, nel suo bilocale, guardiamo il DVD de Il settimo sigillo, fumando un paio di canne (il Leo sostiene che si combinano alla perfezione con Bergman). Cerchiamo di stare seri e di seguire il film, ma a un certo punto l’ilarità ha il sopravvento e scoppiamo a ridere. “Cavaliere solitario! Cavaliere solitario!” sbeffeggia il Leo, con gli occhi rossi, rivolto allo schermo.
Non riesco più a concentrarmi sul film. Mi stendo sul letto. “Questo materasso è durissimo. Serve ad espiare le tue malefatte?” Il Leo non risponde: seduto sul tappeto color cremisi, beve una Peroni, continuando a guardare il film con la tipica espressione imbambolata del drogato. Si gratta la pancia con un gesto meccanico e ripetuto.
“Come sta tua nonna?” gli chiedo, sempre fissando il soffitto, in trance. Vicino al lampadario, noto un ragnetto, immobile, sereno: all’improvviso, mi sembra un animale interessante e meritevole di essere studiato.
“È incazzata” risponde il Leo, con la bocca impastata, la pronuncia a malapena intelligibile.
“Davvero? Che strano!”
Il Leo ridacchia: “Ha rotto con il Cinelli.”
“Il muratore? Come mai?”
“Ha scoperto che la tradiva. Non era l’unica donna della sua vita.”
“Peccato. La loro era una storia che restituiva fiducia nell’amore. Lei l’ha presa male?”
“Puoi dirlo! E questo naturalmente ha provocato conseguenze catastrofiche in tutta la famiglia, perché mia nonna non è tipo da soffrire in dignitoso silenzio. Se la prende con chi le sta intorno: i suoi sfoghi contro il prossimo, e in particolare con le figlie, sono diventati incessanti.”
Le immagini in bianco e nero dell’interminabile film di Bergman scorrono, ignorate, sullo schermo.
“Saranno il suo bersaglio favorito” osservo.
Il Leo annuisce. “La sua avversione nei loro confronti sta sfiorando limiti patologici: l’ho perfino sentita apostrofare mia zia Fiorenza con un «sei marcia dentro» che l’ha fatta piangere.”
“Un vero esempio di amore materno, eh?” scherzo, sempre fissando il ragnetto. Nel caso in cui perdesse la presa sul soffitto, cadrebbe in testa al Leo.
“La verità è che ha fatto tre figlie solo perché sperava che prima o poi sarebbe arrivato un maschio. Invece ha sfornato la Franca, la Fiorenza e la Federica, le maledizioni della sua vita, come le definisce. Comunque, in questo periodo non è aggressiva solo con loro, se la prende con tutti. Sono l’unico che riesce ad avvicinarla senza essere insultato.”
“Per quale ragione? Perché sei tanto dolce e buono?”
“Anche se ho sicuramente un buon carattere, non credo che sia per questo” ammette il Leo. “Probabilmente mi sopporta solo perché vado a Firenze di rado, e non ha tempo di accumulare troppo odio nei miei confronti.”
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