Raimondo, Giulio, Elisa, Paola, il Leo ed io costeggiamo a piedi il parco Sempione, diretti verso l’Old Fashion, per il brunch. Un cartellone pubblicitario che vediamo lungo la strada informa che LA QUALITÀ DI TONNO CONSORCIO È SOLO DI TONNO CONSORCIO. “Tonno con… sorcio?” si interroga il Leo, confuso, spaesato, chiaramente provato da una notte di eccessi. Anche Paola, che finora non si è mai tolta gli occhiali da sole, non è al top della condizione: è addirittura un po’ pallida. Spiega a Raimondo: “Abito vicino alle Colonne di San Lorenzo. È una zona particolare, frequentata da tipi un po’ diversi rispetto al milanese tipico. Questo non sempre è positivo: stanotte un bonghista ha suonato sotto la mia finestra fino alle due e mezzo.”
“È la punizione per non essere venuta a ballare con noi” la rimprovero io.
Paola mi fa una smorfia e prende a braccetto il Leo.
Le tavole imbandite dell’Old Fashion fanno migliorare l’umore della compagnia. Giulio, che è rimasto a bocca aperta quando ha visto la Porsche di Raimondo, gli domanda: “Di cosa ti occupi esattamente?”
“Importo beni tecnologici di consumo” risponde Schizzo. “Sono il distributore di alcuni gruppi asiatici ed europei.”
“Ah, che bello. Per che società lavori?”
“Per la mia!”
“Raimondo ha fondato una società, che sta andando alla grande” intervengo io.
“Non deve essere stato facile avviare un’attività” si complimenta Giulio.
Raimondo ghigna soddisfatto: “Quando cominciai non potevo neppure pagare il telefono: incassai i primi soldi il giorno prima che mi scadesse la bolletta Telecom.”
“Come hai ottenuto le commesse, se non potevi fornire garanzie?”
“Con la forza dell’incoscienza: sono andato nella sede di una società coreana e mi sono offerto. Dopo che è andato in porto il primo affare, ho creato nuovi contatti. Con persone un po’ strane, a volte.”
“Per esempio?”
Raimondo si gratta il mento: sembra incerto se proseguire, ma alla fine prevale la voglia di parlare di sé: “Per esempio, di recente mi hanno presentato un tipo molto gentile, che mi ha raccomandato di rivolgermi a lui per qualsiasi necessità, anche se si fosse trattato di… fare un terzo buco a chi mi dava fastidio.”
Mentre ritorniamo verso le macchine, Paola commenta: “Interessante il tuo amico.”
La prendo a braccetto.“Raimondo? In effetti mi pareva che vi intendeste bene.”
“Ti secca?”
“Assolutamente no, ma…”
“È un po’ strano, ma è carino” mi interrompe lei.
“Ah sì” concordo. “Per essere carino è carino, ma…”
Schizzo si avvicina, offrendosi di riaccompagnarla a casa. La proposta è prontamente accettata.
La sera, mentre sono a letto con Valeria, la testa posata sul suo grembo, telefono a Paola: “Com’è andato il rientro?”
“Abbiamo preso un caffè e poi lui è partito. Ha detto che tornerà presto a Milano.”
“A me non ha accennato nulla. Evidentemente mi hai soppiantato nel suo cuore.”
Paola ridacchia: “Che tipo è? Cosa devo aspettarmi di brutto?”
“Non credo che sia il caso che io mi sbilanci. Magari poi vi mettete insieme e tutto quello che dico potrà essere usato contro di me” le faccio notare.
Quando finisco la telefonata, Valeria approva: “Hai fatto benissimo ad essere diplomatica. Il tuo amico non nasconde certo la sua personalità: Paola la scoprirà da sola, senza bisogno che tu faccia da cicerone.”
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