venerdì 12 giugno 2015

Domenica 11 settembre Badanti e colf/1: Juana (Ecuador)

La sera, mentre mi sto preparando per uscire a cena con Valeria, telefona il Leo: “Ti disturbi?”
“Io no e tu?” ribatto.
“Ci mancherebbe!” conclude Leone, chiudendo i convenevoli. “Volevo riferirti d’urgenza una cosa.”
“Sono tutta orecchi” gli assicuro. Valeria mi mostra un vestito. Scuoto la testa. Lei si rimette a cercare nell’armadio.
Il Leo intanto racconta: “Come ti dicevo, mia nonna rifiuta la società multiculturale. Oggi lo ha confermato, facendo scappare la badante equadoregna.”
 “Non sapevo neppure che avesse una badante” mi stupisco.
“Abbiamo dovuto trovargliene una. Ultimamente si lagnava spesso di vari malesseri, e insisteva per avere assistenza ventiquattro ore al giorno. Visto che né mia mamma né le mie zie hanno intenzione di trasferirsi da lei…”
“Posso capirle. Se qualcuno mi facesse presente che sono marcia dentro, non avrei molta voglia di starci insieme giorno e notte!” Valeria mi sottopone un altro vestito. Stavolta faccio un cenno di approvazione.
“Su questo non c’è dubbio” concorda il Leo. “Il problema è che le badanti non durano molto con mia nonna. La prima se n’è andata stremata dopo una settimana, la seconda ha resistito poche ore. L’equadoregna Juana, invece, sembrava dotata di sufficiente pazienza. Aveva il carattere di un angelo capitato per sbaglio sulla terra: sopportava le pesanti interferenze nella sua vita privata, le impertinenze, gli scatti d’ira immotivata…”
“Però anche lei ha capitolato, alla fine.”
“Eh sì: questo pomeriggio, mentre la zia Fiorenza versava il tè, la nonna le ha bisbigliato - tieni presente che il suo bisbiglio si sente da un capo all’altro della stanza - di non fare sedere Juana con loro, perché era di una razza inferiore». A quel punto lei …”
“…ha preso le sue quattro cose - come dicono dalle mie parti - e se n’è andata” indovino.
“Esattamente” conferma il Leo. “Sull’orlo delle lacrime, lamentandosi in spagnolo.”
“È un mondo crudele” sospiro. Valeria, accanto a me, sorride quietamente. Le scosto i capelli dal viso, la accarezzo.

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