Appena arrivata in ufficio, poso la mia valigetta The Bridge e vado alle macchinette per il primo caffè della giornata. Ho appena ritirato la tazzina fumante, cercando di immaginare un profumo di espresso in realtà inesistente, quando arriva Giovanni. È chiaramente sorpreso di vedermi lì, da sola: i suoi occhi azzurri si spalancano come quelli di una gazzella che improvvisamente scorge un leone appostato tra l’erba.
“Ciao” lo saluto. “Non sapevo che fossi già arrivato.”
“Ero da Valdini” mugugna lui. “Non faccio neanche in tempo ad entrare che cominciano a scaricarmi addosso lavoro.”
“Dovresti essere contento, significa che sei necessario alla causa. Se nessuno ti cercasse, quello sì sarebbe un problema.”
Giovanni non replica. Beviamo in silenzio il nostro caffè. “Hai sentito che la Giordano ha comprato un ufficio a Torino?” mi chiede, incapace di trattenersi oltre.
“Ho sentito. Lavoriamo per una società dinamica! Questa è una buona cosa.”
Lui non sembra troppo partecipe del mio entusiasmo. “Io odio Torino. Odio i torinesi. L’unica cosa che mi piace di quella città è la Juventus” brontola.
“Allora ti dovrei presentare la mia amica Paola. Andreste d’accordo.”
Giovanni evidentemente è poco interessato ad ampliare il suo giro di conoscenze. Continua, sempre più nervoso: “A quanto pare uno di noi dovrà trasferirsi.”
“Personalmente non darei niente per scontato: terranno presenti anche le nostre esigenze qui.”
“Speriamo. Non mi pare il caso che tu te ne vada.”
Lo guardo negli occhi. “Magari riterranno che sei più adatto tu. E poi è giusto che tu ti metta un po’ a disposizione delle donne torinesi: hai già fatto abbastanza felici quelle di Milano.”
Lui perde definitivamente le staffe, comincia a protestare: “Figuriamoci! Come farebbero gli ingegneri senza di me?”
Più tardi, nel pomeriggio, incrocio Nicola Marozzi nel corridoio. “Sofia Loren vuole fare un calendario” ruggisce. “Ti rendi conto? Quella vecchia rincoglionita ha settant’anni! Cosa le salta in testa di mettersi a fare calendari? Perché non li lascia alle ragazzine?”
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