Oggi torno a Trento per la prima volta da quando mi sono lasciata con Marco. Sono stata invitata a pranzo da Riccardo, un ex compagno di università, che mi vuole mostrare il suo nuovo appartamento, di cui è molto orgoglioso. Io non rimango troppo impressionata: l’arredamento è discutibile, e ci sono vestiti abbandonati per terra, sul divano, sopra il tavolo.
Faccio conoscenza con Billy, il cagnolino che ha pagato una cifra spropositata. “Sei sicuro che non ti abbiano imbrogliato?” chiedo. “Non è grandino per essere un chihuahua?” Riccardo sembra ferito, e allora non insisto.
Per quanto riguarda il pranzo, mi aveva avvertito che sarebbe stato «senza pretese», e non si trattava di understatement: mette in tavola una pasta col tonno, un po’ di pane e una bottiglia di vino. Mentre guardo a bocca aperta il panorama desolante, lui si vanta delle sue conquiste femminili
“Sono orgogliosa di te” mi felicito, prendendo la forchetta. Billy abbaia furiosamente, nella speranza di poter partecipare al banchetto.
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