Sono seduta sul divano, con in mano un vecchio numero di Dylan Dog, ma penso ad un ragazzo che ho visto in filovia: bello e regale come Aragorn del Signore degli Anelli. Mentre fantasticavo di farci il bagno insieme in una Jacuzzi, l’autobus è passato davanti ad una chiesa e lui si è fatto il segno della croce, un gesto che mi ha colto un po’ di sorpresa.
Valeria, accoccolata vicino a me, legge Io Donna. O meglio, finge di leggere Io Donna, dato che si capisce benissimo che ha in mente qualcosa. Ogni tanto mi guarda con la coda dell’occhio, ma faccio finta di niente. Alla fine si arrende e mi bacia sulla guancia: “Te l’ho già detto che sei particolarmente sexy con gli occhiali? Sembri la mia insegnante di scienze al liceo.”
“Quella che ti ha convinto a studiare chimica?”
“Esatto.” Mi toglie delicatamente gli occhiali e mi bacia a lungo. Poi scoppia a ridere e si ritrae: “Non volevo disturbarti, leggi pure.”
La osservo perplessa riprendere il giornale. È chiaro che qualcosa bolle in pentola: non è da lei interrompersi così dopo aver iniziato qualcosa. Infatti, dopo cinque minuti, mi dice: “Indovina chi mi ha chiamato questo weekend.”
La guardo da sopra gli occhiali. Non mi piacciono gli indovinelli.
“Tronchetti… Provera?”
Lei fa un sorriso sforzato: “Flavia” annuncia, arrossendo.
“Ah ah…” mormoro, riprendendo a leggere Dylan Dog.
“Torna in Italia per Natale” aggiunge Valeria.
“Brava!” approvo. “Natale con i tuoi…”
Valeria, spiazzata, conclude: “Ha detto che viene a trovarmi dopo Capodanno.”
Ecco dove voleva arrivare. “Sarai contenta! Avrete sicuramente un mucchio di cose da dirvi.”
“Spero che non ti dispiaccia.”
Io alzo le spalle. “Assolutamente no. Tra l’altro in quei giorni sono a Barcellona col Leo e gli altri.”
“Infatti… se non ti secca potrei farla dormire in camera tua.”
“E perché dovrebbe seccarmi? Dalle pure anche il mio spazzolino” le suggerisco, acida.
Quella notte, dopo che abbiamo fatto l’amore nella stanza illuminata dalla lampada rossa, Valeria si addormenta quasi subito. Studio il suo sorriso nella foto sul comodino, la foto che la ritrae abbracciata a Flavia. Cerco di ricordarmi se con me abbia mai sorriso così.
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