domenica 11 novembre 2018

Venerdì 13 gennaio Il giorno dopo/4: De Biasi

Ieri sera ho detto a Valeria che preferivo dormire da sola perché non mi sentivo bene. Il che è vero, visto che continua a passarmi davanti agli occhi l’immagine del mio capo che si avvicina, lento e deciso come un orso che si dirige verso l’alveare.
Dopo una notte insonne, la situazione non è migliorata. Guardandomi allo specchio del bagno, mi accorgo di essere pallida come un fantasma. Penso alla foto della figlia di De Biasi. A sua moglie, che è venuta da poco a farmi gli auguri di Natale. A cosa direbbe mio padre se sapesse quello che è successo.
Per un attimo valuto se restarmene a casa, ma decido che non è il caso. Faccio colazione con Valeria, che è di buon umore e quasi loquace, ed esco alla solita ora. Prima di entrare in ufficio, mi fermo al Maialino d’oro. “Il solito?” chiede Gassman, facendomi l’occhiolino.
Faccio un cenno di assenso. Mentre mi prepara il marocchino, gli domando come va col figlio appena nato: “La notte riesci a dormire?”
“Guarda, sono fortunato: Giacomo si addormenta alle dieci e si sveglia solo per mangiare. È fin troppo buono.”
Seduta ad un tavolo in fondo alla sala, una ragazza studia i quiz per la patente. Tutta concentrata, non alza mai gli occhi dal libro. Il viso mi sembra quello di una bambina.
Saluto Gassman e me ne vado. Per strada incontro Valdini, con il quale mi abbino perfettamente, visto che oggi anch’io sembro uscita da un film di vampiri. Camminiamo in silenzio. Su un muro vicino all’entrata della Giordano c’è la pubblicità di una palestra: un uomo e una donna, nudi e in atteggiamento plastico, guardano fisso l’orizzonte. DOVE SI ALLENANO GLI DEI, c’è scritto più in basso.

Durante la giornata vedo De Biasi solo da lontano. Verso le otto mi chiama al cellulare: martedì prossimo, appuntamento in albergo.

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